L’area di Bertinoro, nota come “il Balcone di Romagna”, poggia le fondamenta su dolci colline di natura calcareo-organogena tra i 100 e i 250 m di quota.
Una peculiarità pedologica che si traduce in terreni di matrice tufaceo-argillosa, ricchi di fossili marini e decisamente calcarei: suoli che producono rossi di notevole volume, di buon spessore tannico e di ottima sapidità. La viticoltura si concentra soprattutto nel settore settentrionale del distretto, area che può essere distinta in due diversi nuclei: il versante est più aperto alle brezze adriatiche e più basso in quota, e il versante ovest dove il minor influsso del mare è compensato dall’altitudine più generosa delle colline.
Comprende l’intero comune di Bertinoro e il versante occidentale delle colline di Cesena
100-350 m slm
Terreni franchi e argillosi di colore ocra e bruni ricchi di calcare di origine marina, localmente chiamato «spungone».
Rocca Vescovile di Bertinoro
La Rocca Vescovile di Bertinoro venne costruita verso la metà del X secolo. Mantiene ben conservata la sua originaria struttura medioevale con funzione difensiva. Possesso delle più importanti famiglie ghibelline della Romagna, gli Ordelaffi, signori di Forlì e fieri oppositori alla politica espansionistica del Papato, ospitò Dante Alighieri nei primi anni del suo esilio. Oggi la parte più antica del maniero, negli spazi delle segrete e delle cisterne, ospita il Museo Interreligioso dedicato al dialogo tra Ebraismo, Cristianesimo e Islam.
Fotografia OpenLibrary Emilia Romagna - Savatore Mirabella
Ad eccezione di Casola Valsenio e della frazione di Zattaglia, dove i vigneti arrivano a toccare i 450 metri, il cuore produttivo di questa sottozona si distingue in tre parti assai diverse.
180-500 m slm
Castrocaro vanta 3 zone storicamente vocate e tra loro profondamente differenti.
80-300 m slm
La viticoltura della sottozona Cesena vede al suo interno due settori distinti.
60-250 m slm
Nel Riminese, il Sangiovese è stato coltivato intensamente fino al 1860, poi abbandonato perché tacciato di possedere poca alcolicità.
Grande sottozona estesa lungo la via Emilia tra le città di Imola e Bologna.
60-400 m slm
La valle del Rubicone ha colline che sembrano immense terrazze affacciate sul mare.
60-300 m slm
Marzeno si sviluppa essenzialmente lungo la valle dell’omonimo torrente, e in particolare nella sua parte terminale.
100-200 m slm
Chiusa tra le sottozone di Bertinoro e Predappio, lungo la destra orografica del fiume Bidente, Meldola è la meno vitata delle 16 sottozone della denominazione.
100-150 m slm
È la sottozona più estesa della denominazione e una delle meno vitate.
160-400 m slm
Sottozona di fama alimentata da un terroir di valore, caratterizzato da una viticoltura esclusivamente collinare, da quote fino ai 500 metri e da suoli sedimentari prevalentemente di arenarie.
300-600 m sl
Posizionata a metà strada tra Faenza e Forlì, questa zona ospita la viticoltura di qualità sia nella fascia pedecollinare, intorno ai 70 metri di quota, sia in quella collinare.
60-200 m slm
Predappio è sinonimo di un Sangiovese minerale e longevo, vigoroso nel temperamento tannico e poco incline al frutto giovanile, ma la sottozona può essere divisa in sei zone differenti.
120-400 m slm
San Clemente vuole identificare l’areale più caldo del Riminese, con i suoi gessi e le argille più colorate, con vini di struttura, ma anche con una buona tensione acida.
La sottozona Serra si distingue al suo interno in quattro differenti settori. Il primo, partendo da nord, dove i terreni fertili, profondi e argillo-ferrosi danno vita a rossi fruttati e agili.
La sottozona di Verucchio si estende lungo la valle del torrente Marecchia che dalla Via Emilia si spinge fino all’appennino.
50-450 m slm