È la sottozona più estesa della denominazione e una delle meno vitate.
Ad eccezione di qualche sporadico vigneto coltivato a nord, il resto della viticoltura si sviluppa nei dintorni di Mercato Saraceno, specie lungo il crinale collinare alla sinistra del Savio. Presenta però delle singolarità che la rendono “unica”. La struttura dei suoli mescola sabbie, ghiaie e argille. Particolari sono le condizioni di luminosità, calore, ventilazione e piovosità che risentono della vicinanza dell’Appennino. I vigneti si sviluppano in prevalenza lungo le balze fluviali del Savio e producono un Sangiovese che perde una parte della sua dolcezza fruttata a vantaggio di una maggior incisività tannica e di una più evidente freschezza acida.
Il territorio si estende lungo la vallata del Savio, con particolare riferimento all’intorno dell’abitato di Mercato Saraceno e di Montesasso
160-400 m slm
Prevalgono le terre brune calcaree di origine alluvionale, nell’alveo del Savio si trovano presenze ghiaiose e nelle aree più alte compaiono le marne e le arenarie
Castello di Casalecchio
Il Castello di Casalecchio, castrum Casalecli, situato nel comune di Sarsina, è l’unico fortilizio nella Valle del Savio. Soprannominato «Il palazzo delle cento finestre», si sviluppa attorno ad un ampio cortile con un pozzo e cappella dedicata a San Nicola. Edificato in età medievale, nel 1420 fu consegnato definitivamente ai conti Bernardini di Rimini che lo tramutarono in un’elegante residenza nobiliare. Quando nell’800 morì l’ultima discendente della nobile casata, il castello fu nuovamente convertito e prese le sembianze di una casa colonica. Notevole la grande cucina, composta da forno e camino. Molto ampie anche le cantine e gli spazi adibiti al ricovero degli animali.
L’area di Bertinoro, nota come “il Balcone di Romagna”, poggia le fondamenta su dolci colline di natura calcareo-organogena tra i 100 e i 250 m di quota.
100-350 m slm
Ad eccezione di Casola Valsenio e della frazione di Zattaglia, dove i vigneti arrivano a toccare i 450 metri, il cuore produttivo di questa sottozona si distingue in tre parti assai diverse.
180-500 m slm
Castrocaro vanta 3 zone storicamente vocate e tra loro profondamente differenti.
80-300 m slm
La viticoltura della sottozona Cesena vede al suo interno due settori distinti.
60-250 m slm
Nel Riminese, il Sangiovese è stato coltivato intensamente fino al 1860, poi abbandonato perché tacciato di possedere poca alcolicità.
Grande sottozona estesa lungo la via Emilia tra le città di Imola e Bologna.
60-400 m slm
La valle del Rubicone ha colline che sembrano immense terrazze affacciate sul mare.
60-300 m slm
Marzeno si sviluppa essenzialmente lungo la valle dell’omonimo torrente, e in particolare nella sua parte terminale.
100-200 m slm
Chiusa tra le sottozone di Bertinoro e Predappio, lungo la destra orografica del fiume Bidente, Meldola è la meno vitata delle 16 sottozone della denominazione.
100-150 m slm
Sottozona di fama alimentata da un terroir di valore, caratterizzato da una viticoltura esclusivamente collinare, da quote fino ai 500 metri e da suoli sedimentari prevalentemente di arenarie.
300-600 m sl
Posizionata a metà strada tra Faenza e Forlì, questa zona ospita la viticoltura di qualità sia nella fascia pedecollinare, intorno ai 70 metri di quota, sia in quella collinare.
60-200 m slm
Predappio è sinonimo di un Sangiovese minerale e longevo, vigoroso nel temperamento tannico e poco incline al frutto giovanile, ma la sottozona può essere divisa in sei zone differenti.
120-400 m slm
San Clemente vuole identificare l’areale più caldo del Riminese, con i suoi gessi e le argille più colorate, con vini di struttura, ma anche con una buona tensione acida.
La sottozona Serra si distingue al suo interno in quattro differenti settori. Il primo, partendo da nord, dove i terreni fertili, profondi e argillo-ferrosi danno vita a rossi fruttati e agili.
La sottozona di Verucchio si estende lungo la valle del torrente Marecchia che dalla Via Emilia si spinge fino all’appennino.
50-450 m slm