Caratteristiche
Rocche di Romagna

Castrocaro vanta 3 zone storicamente vocate e tra loro profondamente differenti.

La frazione di Sadurano ha suoli argillosi di natura calanchiva frammisti a vene di sabbia, e vini che si distinguono per potenza e robustezza tannica. Il nucleo di Terra del Sole, più basso per quota altimetrica, alimentato da suoli argillosi poco calcarei e mediamente profondi, dona Sangiovese intensi nel frutto e dolci nella trama tannica, dotati di buon calore e volume. La zona di Bagnolo infine, è caratterizzata da spettacolari formazioni calanchive, da quote che superano i 250 metri e da terreni argillo-calcarei tenaci e poco fertili: qui si ottengono rossi più tannici e minerali, di minore intensità fruttata, di percettibile tono vegetale e di più lenta evoluzione.

Highlights
  • Dove

    Comprende i territori attraversati dal Torrente Montone, l’areale principale si estende nell’intero comune di Castrocaro Terme -Terra del Sole, ma comprende anche i comuni di Dovadola e Rocca San Casciano

  • Altitudine

    80-300 m slm

  • Suoli prevalenti

    Prevalgono i suoli argillosi calcarei color ocra con affioramenti di «spungone», nell’areale di Bagnolo e Sadurano prevalgono le argille grigie di origine calanchiva mentre nelle terre più alte compaiono le marne e le arenarie

La Rocca

Rocca di Castrocaro

La prima notizia dell’insediamento fortificato di Castro Aukario, da cui «Castrocaro», è del 961, quando la Rocca ospitò il re sassone Ottone. La Rocca venne poi abitata da una delle più agguerrite e potenti famiglie feudali dell’Appennino, la dinastia del conte Bonifacio, vassallo dell’arcivescovo di Ravenna. Nel 1282, grazie all’aiuto militare angioino, il papa Martino IV riuscì a sottomettere, una dopo l’altra, tutte le città romagnole, tra cui anche Castrocaro. La Rocca divenne così un presidio militare, al cui comando venivano inviati castellani al soldo del papa. Nel XVII secolo venne disarmata e rimase pressoché abbandonata per tre secoli, fino agli inizi de 1980, quando iniziarono i restauri.

Fotografia OpenLibrary Emilia Romagna - Elio Caruso

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