La valle del Rubicone ha colline che sembrano immense terrazze affacciate sul mare.
La zona di viticoltura si divide in tre diversi crinali, a quote tra i 100 e i 300 metri. Il primo, da Montiano a Monteleone, ha terreni meno argillosi e più arenacei che si traducono in un Sangiovese di spiccata finezza e mineralità. Il secondo, da Longiano a Roncofreddo, ha una matrice argillosa prevalente e produce vini con un profilo fruttato più evidente e una tannicità più rugosa, conservando una buona dose di calore. Il terzo, da Savignano sul Rubicone verso Borghi, nella parte iniziale, dove i terreni sono in parte alluvionati, i Sangiovese hanno un carattere più semplice e beverino, mentre nella fascia collinare ricca di argille calanchive sono più robusti e meno sfumati, maturi e scuri nel frutto, voluminosi e rugosi al palato.
Si estende ad est del fiume Rubicone, le località più importanti sono Longiano, Roncofreddo, Montiano, Monteleone e Ribano
60-300 m slm
Argille calcaree color ocra, con presenza di sabbie e arenarie che aumentano con la quota altimetrica
Rocca di Longiano
Già citata nel XI secolo, questa Rocca, che comprende l’abitato, fu oggetto di numerose guerre e devastazioni che le valsero il soprannome di “Borgo Incendiato”. Nel 1295, Giovanni Malatesta, allora signore di Rimini, decise di dotare il borgo di nuovi bastioni, identificabili con l’attuale terrazzo; alla fine del XII secolo risalgono inoltre il mastio e la scala a chiocciola, oggi inglobati nel successivo ampliamento rinascimentale, e la torre civica, chiamata anche campanile per la presenza delle campane pubbliche. Nel XIX secolo l’edificio divenne sede comunale. A quest’epoca si devono l’innalzamento del corpo centrale e la ristrutturazione della sala del Consiglio. Oggi la Rocca è sede sella Fondazione Tito Balestra, importante collezione di opere d’arte donata dalla famiglia dell’omonimo poeta.
Fotografia OpenLibrary Emilia Romagna - Emiliano Ceredi
L’area di Bertinoro, nota come “il Balcone di Romagna”, poggia le fondamenta su dolci colline di natura calcareo-organogena tra i 100 e i 250 m di quota.
100-350 m slm
Ad eccezione di Casola Valsenio e della frazione di Zattaglia, dove i vigneti arrivano a toccare i 450 metri, il cuore produttivo di questa sottozona si distingue in tre parti assai diverse.
180-500 m slm
Castrocaro vanta 3 zone storicamente vocate e tra loro profondamente differenti.
80-300 m slm
La viticoltura della sottozona Cesena vede al suo interno due settori distinti.
60-250 m slm
Nel Riminese, il Sangiovese è stato coltivato intensamente fino al 1860, poi abbandonato perché tacciato di possedere poca alcolicità.
Grande sottozona estesa lungo la via Emilia tra le città di Imola e Bologna.
60-400 m slm
Marzeno si sviluppa essenzialmente lungo la valle dell’omonimo torrente, e in particolare nella sua parte terminale.
100-200 m slm
Chiusa tra le sottozone di Bertinoro e Predappio, lungo la destra orografica del fiume Bidente, Meldola è la meno vitata delle 16 sottozone della denominazione.
100-150 m slm
È la sottozona più estesa della denominazione e una delle meno vitate.
160-400 m slm
Sottozona di fama alimentata da un terroir di valore, caratterizzato da una viticoltura esclusivamente collinare, da quote fino ai 500 metri e da suoli sedimentari prevalentemente di arenarie.
300-600 m sl
Posizionata a metà strada tra Faenza e Forlì, questa zona ospita la viticoltura di qualità sia nella fascia pedecollinare, intorno ai 70 metri di quota, sia in quella collinare.
60-200 m slm
Predappio è sinonimo di un Sangiovese minerale e longevo, vigoroso nel temperamento tannico e poco incline al frutto giovanile, ma la sottozona può essere divisa in sei zone differenti.
120-400 m slm
San Clemente vuole identificare l’areale più caldo del Riminese, con i suoi gessi e le argille più colorate, con vini di struttura, ma anche con una buona tensione acida.
La sottozona Serra si distingue al suo interno in quattro differenti settori. Il primo, partendo da nord, dove i terreni fertili, profondi e argillo-ferrosi danno vita a rossi fruttati e agili.
La sottozona di Verucchio si estende lungo la valle del torrente Marecchia che dalla Via Emilia si spinge fino all’appennino.
50-450 m slm